Storia del teatro inglese
Il teatro Elisabettiano
La vita della maggior parte degli uomini è alternanza di passioni e follia, crucci e pericoli, terrore e morte. Questo è il teatro elisabettiano.
La vita di un attore elisabettiano non è semplice; bassa è la considerazione sociale che lo circonda; deve trovarsi una protezione ufficiale di un gentiluomo o della corte. Le stesse autorità londinesi abolirebbero volentieri le rappresentazioni se non fosse per la regina che le adorava..
Nel 1642 il Parlamento, di maggioranza puritana, impone la chiusura a tempo indeterminato del teatro; per quasi 20 anni, fino alla Restaurazione Monarchica del 1660, il teatro è praticamente bandito. Quando riprenderà sarà in forme diverse e soprattutto per un pubblico diverso.
Molti autori teatrali erano anche attori e provenivano da umili origini. Ben Jonson è figliastro di un muratore ed egli stesso er muratore; Marlowe è figlio di un calzolaio, Webster di un sarto,Shakespeare di un mercante di lane, Massinger di un servitore. Sono uomini di accese passioni e dalla vita disordinata. Devono , passano il tempo nelle taverne, sono rissosi, frequentano i bordelli.
Erano comunque dei grandi personaggi che hanno rappresentato interamente la loro realtà e che spesso e per lunghi anni sono stati dimenticati dai posteri che forse non accettavano che personaggi di tale calibro come quelli rappresentati nelle opere, potessero impersonare oltre alla loro grandezza anche le loro passioni e le loro debolezze.
E’ forse per questo che anche Shakspeare fu dimenticato da coloro che vennero dopo di lui e che rappresentavano un teatro diverso fatto di eroi e “grandi” personaggi costruiti e rappresentati per essere idolatrati.
( consiglio ancora vivamente di leggere "I segreti di Londra di C.Auggias!)